I concetti di cultura e valorizzazione del patrimonio di Bassano.
Da una visione alta di cultura e elitaria, riservata a una cerchia ristretta distinta dal cittadino comune, a una visione complessiva, innovativa e tecnologica.
Oggi l’aspetto sociale, meglio il capitale sociale, è una risorsa nella pianificazione strategica territoriale integrata: rappresentazioni monumentali, forme sedimentate di saperi e pratiche tradizionali, memorie condivise, paesaggi antropizzati, sono solo alcuni dei concetti nati dal capitale sociale.
L’interesse sociale ed istituzionale per il patrimonio è cambiato nel tempo: valorizzazione, tutela e promuovere il patrimonio culturale hanno acquisito nuovi significati, non più solo circoscritti alla salvaguardia delle ANTICHITA’ e belle arti.
Il patrimonio viene ritenuto capace disconnettere altri sistemi (economia, diritto, politica, sociologia …) diventando la cornice entro cui la nostra stessa società sempre più pluralista, vive ed evolve. Ciò significa che esistono diverse tipologie di beni culturali: beni archeologici architettonici e ambientali, artistici e storici, scientifici, archivistici e librari e infine, etno-antropologici.
ARTE E SCIENZA assurgono a valori assoluti e in quanto tali, non è possibile concepire alcuna intromissione e limitazioni nel loro esercizio. Esse devono essere lasciate libere, in quanto massime espressione della personalità del singolo individuo.
La nuova prospettiva del contesto culturale e museale può riassumersi nella definizione di 5 nuovi obiettivi che sono:
1. di qualità. L’eccellenza a livello di offerta artistica e conservazione del patrimonio.
2. di accessibilità: il patrimonio dovrebbe godere del più ampio accesso possibile per coinvolgere un ampio numero di visitatori.
3. di educazione: con programmi specializzati per i giovani di ogni età e in grado di incrementare l’esperienza di visita peri visitatori.
4. di crescita: scientifica di contatto e di sostenibilità, migliorando l’offerta complessiva del museo stesso.
5. di tipo sociale, che prevedono la partecipazione di altre organizzazioni o tipo di visitatori.
Ci sono quattro macro categorie di innovazione applicata al settore culturale che, grazie all’innesto con le nuove tecnologie, sono state in grado di offrire un valore aggiunto nel raggiungimento dei 5 obiettivi detti.
Il raggiungimento dii nuovo pubblico. Oggi si sono moltiplicati i mezzi e metodi per raggiungere nuove fasce di pubblico>: per andare a colpire una fetta più ampia di pubblico; per entrare in contatto con nuovi consumatori; per intensificare l’interesse e la presenza del pubblico.
2. Lo sviluppo di nuove forme d’arte. La diffusione delle tecnologie e la loro influenza hanno modificato, oltre la fruizione, anche la creazione dell’arte. Vedi il cinema e le arti performative dal vivo (concerti e spettacoli teatrali). Ciò vale anche nei musei: l’evoluzione tecnologica ha favorito la nascita di musei virtuali, delle tecnologie 3D o di realtà aumentate in cui l’arte viene ri-creata e poi proposte al pubblico.
L’innovazione come creazione di valore. Le nuove tecnologie applicate al settore museale possono contribuire a generare nuove forme di valore, dove il valore che i musei possono creare si compie nella condivisione del valore culturale. Questo circuito fa si che il valore culturale prodotto da una istituzione partecipi concretamente al miglioramento del proprio valore finanziario ed economico e contemporaneamente ma indirettamente, anche ad una crescita del proprio valore di utilità sociale.
L’innovazione come creazione di nuovi modelli di attività economica e commerciale. L’innovazione e le nuove tecnologie hanno moltiplicato sia il modo in cui le istituzioni culturali possono realizzare e presentare la propria offerta e i propri servizi che le modalità di contatto con i visitatori. Ciò ha segnato una profonda evoluzione nei modelli di business culturale. Il settore ha acquisito sempre più elementi dell’economia facendoli propri imparando a parlare il linguaggio del mamagement. In questo mutato quadro d’interesse i visitatori risultano essere sempre più materia di attenzione da parte dei luoghi della cultura.
Il contesto sociale nell’evoluzione del marketing culturale. Attraverso le potenzialità dell’innovazione tecnica e l’affermarsi della centralità del pubblico come innovatore sociale, oggi i luoghi della cultura si connotano come mediatori di significati, acceleratori e facilitatori di conoscenza. In tale contesto la dimensione educativa e formativa dei musei ha trovato nuove modalità di espressione, arricchendo il modello educativo scolastico; e l’innata capacità di proporre esperienze coinvolgenti tipica dei musei viene incrementata, creando nuove occasioni di contatto e relazione che favoriscono il fialogo e la condivisione. Ciò determina 3 risultati:
La cultura dell’innovazione ha rinnovato il lessico dei musei.
L’esperienza dell’innovazione ha unito la componente cognitiva a quella emozionale dell’offerta culturale dei musei.
La condivisione dell’innovazione ha offerto ai musei nuove opportunità di crescita sociale e culturale, nonché nuovi strumenti di marketing.
I musei di oggi sono a tutti gli effetti produttori economicamente definiti e rispondono alle regole base del mercato tra cui l’obiettivo di soddisfare dei bisogni. Tali bisogni possono essere sia di ordine materiale che spirituale. La prima si compie perseguendo una serie di attività volte all’esposizione di oggetti e manufatti. La seconda prospettiva si sviluppa attraverso nuove programmazione strategiche che riguardano, la gestione di risorse finanziarie, impiegare fattori e attori produttivi, coordinare attività di consumo. Tale prospettiva implica il dovere di intrattenere relazioni con soggetti terzi ed in maniera trasversale tra pubblico e privato.
Il principio di economicità si sviluppa secondo due diverse prospettive interagenti:
- Secondo una prospettiva contabile:
- pareggio dei conti, attraverso la sostenibilità dell’impiego di risorse e degli investitori. Attraverso l’equilibrio tra fabbisogno finanziari e coperture.
- Secondo una prospettiva gestionale:
- attraverso un efficiente impiego delle risorse disponibili allineato con i risultati raggiunti in una prospettiva di efficace governo dell’organizzazione:
- il mantenimento della propria autonomia organizzativa rispetto gli stakeholders.
In conclusione oggi risulta necessario modificare non solo l’idea stessa di museo ma anche quello di prodotto museale, avvicinandola a quella dei servizi e delle esperienze.
(Suggerimenti di Massimiliano Zane)
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